MUSEO DEL CASTELLO DI PORCIANO

MUSEO DEL CASTELLO DI PORCIANO,

LOC. PORCIANO, PRATOVECCHIO STIA, AREZZO

STRUTTURA COLLEGATA ALL’ECOMUSEO

MUSEO DEL CASTELLO DI PORCIANO

MUSEO DEL CASTELLO DI PORCIANO,

LOC. PORCIANO, PRATOVECCHIO STIA, AREZZO

STRUTTURA COLLEGATA ALL’ECOMUSEO

PERCHÉ VISITARLO

Per tornare indietro nel tempo, assaporare la pace di un antico borgo, camminare su originali vicoli lastricati all'ombra di una torre dell'anno Mille. Per godere di un'atmosfera magica, conoscere la storia e respirare i luoghi dove Dante soggiornò… ma cosa ci fanno i manufatti degli indiani d’America? Vieni a scoprirlo.

ARTICOLAZIONE E CARATTERISTICHE

Il castello di Porciano, di proprietà privata, fu uno dei primi insediamenti nella vallata dei Conti Guidi, documentato per la prima volta in due pergamene del giugno 1007 e del novembre 1017. Dalla seconda metà del XIII secolo il sito divenne sede di uno dei rami comitali in cui i Guidi si divisero a seguito delle loro vicende familiari, quello di Porciano-Modigliana, assumendo anche l’attuale aspetto fortificato con l’imponente torre palaziale di circa 35m di altezza, raro esempio di architettura militare e residenziale al tempo stesso.
Tra il 1250 e la prima metà del 1300, il castello ed il sito conobbero il loro apogeo politico e culturale. All’inizio del XIV secolo, a dimostrazione dell’importanza politica dei Guidi di Porciano, lo stesso Dante Alighieri, durante il suo esilio casentinese, fu ospitato nel castello.
Dalla metà del XIV secolo il castello andò incontro ad una forte decadenza politica passando nel 1349 sotto la protezione di Firenze con gli ‘Atti di Accomandigia’.
Nel 1442 Ludovico, ultimo conte di Porciano, rinunciò a tutti i suoi diritti feudali sulla contea e sui suoi uomini facendosi monaco a Firenze. Da quel momento, ultimo tra tutti i domini dei conti Guidi in Casentino, Porciano e le sue terre passarono sotto il controllo della Repubblica di Firenze. In seguito il castello passò al Comune di Stia e fu venduto nel 1793, già in stato di rovina, all'Abate Conte Giuseppe Goretti de Flamini. Nel 1913 Goretto Goretti de Flamini, assicuro la Torre con quattro catene di ferro installate alla metà dell’altezza salvandola così dal terremoto del 1919 che distrusse tutto l’abitato di Porciano. L’abbandono e l’invitabile declino continuarono fino agli anni sessanta.
Dal 1963 al 1978, fu portato avanti il completo restauro del castello da parte di Flaminia Goretti de Flamini e di suo marito George A. Specht. Dal 2021 il castello è passato in proprietà alla Porciano srl.

La torre del castello, oltre ad essere utilizzata per gli ospiti del borgo che vorranno vivere un’ esperienza unica , ospita un museo dove sono conservati oggetti della vita contadina e reperti archeologici riguardanti la storia del Castello di Porciano.

Piano terreno
Interessante collezione di oggetti antichi di uso agricolo e domestico legati al mondo della mezzadria locale.
Primo Piano
Vetrine contenenti i reperti archeologici che si datano dall'epoca medievale a quella rinascimentale trovati durante i restauri, ricostruzioni e documenti. Nel 2015 l'allestimento è stato arricchito di nuovi pannelli e di un plastico del castello.
Secondo Piano (aperto al pubblico solo in particolari occasioni)
La grande sala del Castello, detta “Salone di Dante”, con due belle finestre simmetriche ai lati del camino. L’ambiente era probabilmente usato dai conti Guidi con funzioni di rappresentanza e amministrazione, confermando il ruolo militare e residenziale della grande torre del castello.

PARTICOLARITÀ E CURIOSITÀ

Al piano terra, è presente una piccola collezione di oggetti dei pionieri e delle tribù Navaho e Lakota legati alla vita dell’ex proprietario George A. Specht, cittadino statunitense.

 

Appuntamenti fissi

APPUNTAMENTI FISSI

Diverse tipologie di attività sono organizzate durante tutto il corso dell’anno con particolare riferimento al periodo estivo. Si consiglia di consultare il sito per conoscere il calendario.

Luoghi

PERCORSI E ITINERARI, LUOGHI DI PREGIO CONNESSI O PROSSIMI ALLA STRUTTURA

Lasciata l’automobile ai piedi del paese, la salita al castello permette di scoprire le peculiarità del borgo medievale di Porciano noto almeno fin dal 1115 e fortificato, stando ad una notizia del 1445, con una palizzata in legno. Nel borgo è presente anche la piccola chiesa di San Lorenzo che, un tempo, ospitava la splendida pala di altare di Bicci di Lorenzo (1373-1452) commissionata dal conte Neri di Porciano Modigliana, datata al 1414 e oggi conservata presso la pieve di Santa Maria Assunta a Stia Da visitare la chiesa di San Lorenzo a Porciano. Il conte Neri nel 1414 aveva commissionato al noto pittore fiorentino Bicci di Lorenzo un trittico raffigurante l’Annunciazione fra i santi, opera che fu spostata nel 1932 nella Pieve di Stia, dove ancora oggi si trova. Al suo posto una tavola del XV secolo attribuita  a Domenico Michelino, un allievo del Beato Angelico raffigurante San Lorenzo che tiene nella mano destra un ramoscello di palma e alle sue spalle una graticola che rimanda al suo calvario.

Orologio

INFORMAZIONI E ORARI DI APERTURA

Tutte le domeniche ed i giorni festivi dal 1° Maggio al 31 Ottobre 10:00/12:00 - 16:00/19:00

Tel. 333 3834001; 346 3810373; Mail:  info@castellodiporciano.com; Sito: www.castellodiporciano.com