SENTIERO DELLE BONIFICHE AGRARIE E RACCOLTA RURALE “CASA ROSSI”

SENTIERO DELLE BONIFICHE AGRARIE (ANTENNA DELL'ECOMUSEO) E RACCOLTA  RURALE “CASA ROSSI” (STRUTTURA COLLEGATA ALL'ECOMUSEO)

VIA NAZIONALE 32, SOCI, BIBBIENA – AREZZO

SENTIERO DELLE BONIFICHE AGRARIE E RACCOLTA RURALE “CASA ROSSI”

SENTIERO DELLE BONIFICHE AGRARIE (ANTENNA DELL'ECOMUSEO) E RACCOLTA  RURALE “CASA ROSSI” (STRUTTURA COLLEGATA ALL'ECOMUSEO)

VIA NAZIONALE 32, SOCI, BIBBIENA – AREZZO

PERCHÉ VISITARLO

Per passeggiare lungo gli argini e scoprire le ingegnose opere di bonifica agraria della Valle dell’Archiano. Per immergersi nelle “storie delle cose” e nella storia della mezzadria all’interno del granaio dell’antica casa padronale con la sua ricca raccolta rurale.

ARTICOLAZIONE E CARATTERISTICHE

Dalla località Casa Rossi, alle porte del paese di Soci, si diparte un percorso di visita con pannelli esplicativi, ricavato lungo l'argine di bonifica, che consente di comprendere le operazioni di bonifica dei campi attraverso il sistema delle “colmate”. Il sentiero rappresenta così, insieme ad alcuni manufatti opportunamente recuperati, un valido strumento per la comprensione dei processi di regimazione e costruzione del paesaggio del fondovalle.

Complementare alla visita all’aperto è poi stata organizzata, all’interno degli annessi della casa padronale, una raccolta di testimonianze materiali della cultura agro-silvopastorale della Valle dell’Archiano. La raccolta è un vero e proprio work in progress costituitosi anno dopo anno nell'antico granaio dell'azienda agricola, proprietà della famiglia Rossi sin dal 1868 e prima territorio dei monaci Camaldolesi. La collezione, che raccoglie quasi 2000 oggetti e documenti (riferiti principalmente alle pratiche agricole mezzadrili e provenienti in gran parte dalla valle dell'Archiano), è da concepirsi come un laboratorio sulle tradizioni e la cultura materiale locale. Peculiare è la sezione dedicata al Cardo dei lanaioli (Dipsacus fullonum, a cui Giovanna Daneusig Rossi ha dedicato nel 1976 la sua tesi di laurea in geografia economica), che qui veniva coltivato a livello industriale e anche utilizzato per garzare i tessuti nel grande lanificio dei fratelli Bocci in Soci.

Dei tanti oggetti conservati nella raccolta, alcuni riescono a farsi ammirare più degli altri, diremmo a suscitare emozione e rispetto. Come il passaporto napoleonico appartenuto al suocero del quadrisavolo Francesco, il possidente Benedetto Landucci, noto in Arezzo come Ballantino. Rilasciato nel 1811, gli consentiva di recarsi a Capalbio, ove i suoi “vergai” portavano i greggi per la transumanza invernale. Oppure il bastone “animato” per misurazioni bovine del bisnonno Alcide. Fabbricato in bambù, nasconde al suo interno un metro in ottone per misurare al garrese bestie chianine e cavalli presso fiere e mercati. Oggetti poveri, ma di grande funzionalità, come la tradizionale pietra cote per affilare la falce conservata nel corno di bue, il ritrecine in rovere di un mulino appenninico, la “scarabattola” da usarsi nei giorni di vigilia pasquale e la fiasca per il “mezzo vino”. Oggetti spesso creati all'insegna del riutilizzo, come gli zoccoli per la stalla nati da una vecchia tomaia a cui viene ricostruita la suola utilizzando il semplice legno di “oppio” (cioè l'acero campestre con cui venivano maritate le viti).

Inoltre, nel corso del tempo, si è maturata l'idea di dislocare negli ambienti della raccolta rurale anche opere di pittura e scultura, disegni, fotografie, eccetera che fossero legate in modo diretto o concettuale al mondo rurale. Diversi amici artisti hanno così donato ognuno una loro opera che è stata esposta fra gli oggetti e i manufatti: ecco Campagna in Arte, un ulteriore omaggio “creativo” al mondo agropastorale.

La Raccolta Rurale “Casa Rossi” non vuole dunque essere una realtà statica, ma piuttosto una testimonianza aperta e fruibile della situazione socio-economica del passato in relazione alla contemporaneità. Nella villa rurale sono state ricavate anche alcune “camere delle meraviglie” che raccolgono inaspettate collezioni e memorabilia familiari.

PARTICOLARITÀ E CURIOSITÀ

Oltre ai progetti legati al mondo rurale, dagli anni Ottanta in poi Francesco Maria Rossi ha fondato come terapia sostenibile contro il Consumismo la “Stanza del Basilisco - Museo del Kitsch – Museo di Se Stesso”. Dal microcosmo al macrocosmo, dai naturalia agli artificialia, l'effimero “mondo in una stanza” della Casa Museo Rossi si manifesta in una vera e propria sedimentazione collezionistica dedicata all'evoluzione e alla memoria del “gusto” e dei “bisogni” in tutti i suoi molteplici aspetti e tipologie (materiali e immateriali), dall'infanzia del mondo sino ai giorni nostri. Non solo: nella Stanza del Basilisco l'accumulo compulsivo contemporaneo si è trasformato in una sorta di Vanitas globale di auto-narrazione che ogni giorno va a contrastare la realtà transeunte attraverso la memoria tangibile delle cose ed un percorso concettuale. Meta di studiosi e curiosi, il museo è stata visitato dall'antropologo Mario Turci. Egli così lo ha definito: “Una stanza magica - opera museale mai finita e mai da finire, erotismo delle cose e poesia dell'accumulare - che, come la casa della Madonna di Loreto, dovrebbe recarsi in volo alla Biennale di Venezia...”.

 

Appuntamenti fissi

APPUNTAMENTI FISSI

(Mese di Agosto) “La Voce delle Cose. Anche gli oggetti hanno un’anima e una biografia”. L’iniziativa mette al centro la dimensione narrativa ed emozionale che accompagna gli oggetti del nostro quotidiano. I ricordi, le suggestioni e gli affetti dei manufatti narrati dai vari intervenuti si intrecciano a comporre un racconto corale alla ricerca anche di nuovi sensi di appartenenza. Altre iniziative di vario genere sono organizzate nel corso dell’anno con particolare riferimento al periodo estivo: presentazione di libri, piccoli concerti e spettacoli teatrali, passeggiate e visite guidate.

Luoghi

PERCORSI E ITINERARI, LUOGHI DI PREGIO CONNESSI O PROSSIMI ALLA STRUTTURA

“La terra e l’acqua”, Percorso delle bonifiche agrarie. Per maggiori informazioni:  https://www.ecomuseo.casentino.toscana.it/la-terra-e-lacqua

Orologio

INFORMAZIONI E ORARI DI APERTURA

Aperta tutto l'anno su richiesta telefonando alla famiglia Rossi : 0575/560034, oppure scrivendo a: francescomariarossi@libero.it. La visita alla casa museo è sempre effettuata in compagnia dei proprietari.

Con il contributo di:

Logo Fondazione CR Firenze