MUSEO DEL BOSCO E DELLA MONTAGNA. MUSEO DELLO SCI E COLLEZIONE ORNITOLOGICA C.BENI

MUSEO DEL BOSCO E DELLA MONTAGNA. MUSEO DELLO SCI E COLLEZIONE ORNITOLOGICA C.BENI

VICOLO DEI BERIGNOLI (PIAZZA TANUCCI), STIA. PRATOVECCHIO STIA- AREZZO

STRUTTURA COLLEGATA ALL’ECOMUSEO

MUSEO DEL BOSCO E DELLA MONTAGNA. MUSEO DELLO SCI E COLLEZIONE ORNITOLOGICA C.BENI

MUSEO DEL BOSCO E DELLA MONTAGNA. MUSEO DELLO SCI E COLLEZIONE ORNITOLOGICA C.BENI

VICOLO DEI BERIGNOLI (PIAZZA TANUCCI), STIA. PRATOVECCHIO STIA- AREZZO

STRUTTURA COLLEGATA ALL’ECOMUSEO

PERCHÉ VISITARLO

Per scoprire un angolo suggestivo ed ancora integro del centro storico di Stia, il primo paese che l’Arno incontra alla confluenza con il torrente Staggia. Qui il turista può toccare con mano (nel vero senso della parola):

  • sci di diversa fattura e datazione
  • strumenti di lavoro e manufatti legati al bosco ed alla montagna
  • una pregevole collezione ornitologica che documenta l'avifauna casentinese di fine 'Ottocento.

I più fortunati potranno conoscere Lando, anima ed interprete del museo nel suo complesso; particolare collezionista, artista, profondo conoscitore della montagna, dei boschi, della storia locale, quindi rimanere incantati dai suoi racconti.

ARTICOLAZIONE E CARATTERISTICHE

Dalla più famosa e conosciuta Piazza Tanucci (Bernardo Tanucci, Stia 20 febbraio 1698-Napoli 1783, fu un importante politico italiano. Uomo di fiducia del re di Napoli Carlo di Borbone e di suo figlio Ferdinando IV, occupò le cariche di segretario di Stato della Giustizia e Ministro degli Affari esteri e della Casa Reale dal 1754 al 1776), nonché location del film Il Ciclone di Leonardo Pieraccioni (1996), si entra in Vicolo dei Berignoli a destra della storica fontana di epoca granducale realizzata in concomitanza all’acquedotto del paese di Stia. L’esposizione dei manufatti e la collezione ornitologica sono articolati in più sezioni in suggestivi spazi espositivi.

• Museo dello Sci.
Il nucleo centrale della raccolta è rappresentato da materiale gentilmente concesso da due collezionisti aretini che tramite lo Sci Club Stia hanno realizzato un loro sogno.  Nell’anno 2000, in occasione del 50° della fondazione dello Sci Club, d’intesa con l’Amministrazione Comunale e la Parrocchia di Santa Maria Assunta per gli spazi espositivi, fu inaugurato il museo, all’epoca ancora unico in Italia. Significativo il fatto che negli anni il museo si è arricchito dei più vari esemplari di sci e “strumenti adatti ad andare per neve” che abitanti della zona, visitatori anche stranieri hanno voluto che fossero esposti in questo museo, tanto che la collezione si è più che raddoppiata.   Raccoglie molti esemplari di sci nordico e alpino e ne illustra l'evoluzione da mezzo di trasporto, indispensabile per le genti di montagna, a strumento per lo sport agonistico.  Sono in mostra pezzi unici fabbricati in loco direttamente da coloro che ne facevano uso per i loro spostamenti e necessità. Altra parte documenta lo sviluppo delle metodologie di costruzione degli sci, degli attacchi dei bastoncini e scarponi dai primi del 900 ai giorni nostri. Una sezione è dedicata all’ agonismo e documenta l’evoluzione dello sci da gara con materiale fotografico e descrittivo. Racconta le imprese dei campioni a livello mondiale e olimpionico e mostra i modelli di sci e attacchi usati nelle loro imprese.

• I lavori alla macchia, il trasporto e le piccole industrie forestali..
La sezione è organizzata in due sale e illustra l’uso delle risorse forestali nell’economia montana preindustriale:
come si procedeva al taglio, al trasporto del legname e del carbone dal bosco fino a valle. Quindi anche mezzi e attrezzi specifici che la gente di montagna costruiva per rispondere alle proprie esigenze lavorative. Dalla sega per i tronchi a quella per le assi, varie tipologie di asce, di materiali per la raccolta dei frutti del sottobosco e tanti altri oggetti di interesse e curiosità. Un approfondimento viene dedicato anche alle piccole industrie forestali, ubicate in montagna, che in passato occupavano molte comunità nella manifattura di piccoli oggetti in legno.

Un nuovo allestimento arricchisce le tre sezioni museali. Si trovano qui oggetti di uso quotidiano, rappresentativi della bottega del ciabattino nonché del falegname, ma anche di uso domestico come il  “veggio” e tanti altri che appartengono ad un passato recente.

• Collezione Ornitologica “Carlo Beni”.
La collezione, articolata su due sale, comprende 520 esemplari di 176 specie di uccelli, tutte italiane e rappresentative dell’avifauna presente nel territorio casentinese all’epoca della sua costituzione ad opera di Carlo Beni (ultimi decenni dell’Ottocento). L’uso di tenere uccelli “impagliati” per ornamento era una pratica molto comune in tutte le famiglie agiate alla metà del secolo scorso. Non è questo il caso della raccolta dell’avvocato Carlo beni, il cui valore scientifico e didattico si è rivelato veramente notevole. Uomo di grande cultura, aveva viaggiato in Italia, in Europa ed anche in America, fu sindaco del paese di Stia per ben trenta anni, nonché membro di numerose Accademie e Commissioni Ministeriali a carattere naturalistico locale e nazionale. Si racconta che lo stesso Beni preparasse gli esemplari curandone l’identificazione e annotazione di date e località di ritrovamento. I nomi scientifici delle specie  venivano trascritti su registri che purtroppo sono andati perduti. Tuttavia il valore della collezione è  indubitabile ed il suo stato di conservazione ancora eccellente. Il criterio di ripartizione degli esemplari per “ambienti”, come d’altra parte in altri musei italiani, consente al  visitatore di collegare le specie direttamente al territorio , di vedere da vicino quasi tutti gli uccelli stanziali e migratori che sono difficilmente avvicinabili in natura.

• Il giardino pensile e il laboratori del collezionista
La parte più “segreta” della struttura, visitabile solo su richiesta, è costituita dal piccolo giardino pensile, utilizzato per gli incontri e le attività didattiche del museo, dove si affaccia anche il “Laboratorio di Lando”. Il collezionista, proprietario della maggior parte degli oggetti conservati nel museo (sezione bosco), è artefice di molti interventi creativi disseminati lungo il percorso.

PARTICOLARITÀ E CURIOSITÀ

All’interno di una delle vetrine che accolgono la Collezione Ornitologica è presente un piccolo registro che annota i partecipanti all’inaugurazione della mostra avvenuta nei primi anni del 900. Tra tutte le firme spicca quella di Gabriele D’annunzio, 1902, in quel periodo ospite presso i conti di Romena.

Quando le nostre genti si recavano in montagna per il taglio e le piantate e li trascorrevano periodi più o meno lunghi, si costruivano in loco un “rifugio” di cui  abbiamo ritrovato una immagine d’epoca. Lì realizzavano anche piccoli orti da cui ricavavano quanto necessario per la sopravvivenza. Nei momenti di pioggia o tempo brutto, il “rifugio” serviva come ambiente per dedicarsi a passatempi o realizzare piccoli manufatti in legno che poi venivano rivenduti al mercato locale.

Questo documenta il carattere creativo dei montanari che così potevano meglio sopportare il duro lavoro e le difficoltà atmosferiche. Spesso questo “rifugio” aveva un gestore, una figura di riferimento per ogni necessità e ristoro

Nel museo dello Sci il visitatore potrà soddisfare la sua curiosità osservando diversi manufatti particolari come ad  esempio un paio di sci ripiegabili, in uso ai militari paracadutisti del reggimento operativo Col Moschin di Livorno.

 

Appuntamenti fissi

APPUNTAMENTI FISSI

Laboratori e animazioni per bambini e famiglie nel periodo estivo. Consulta il sito dell’Ecomuseo.

Luoghi

PERCORSI E ITINERARI, LUOGHI DI PREGIO CONNESSI O PROSSIMI ALLA STRUTTURA

Collegato al bosco, alla montagna ed alla pratica dello sci sul crinale appenninico, alla quota di 1450 slm lo Sci Club gestisce il Casone della Burraia dal 1974. Di origine granducale serviva come ricovero per alpeggio estivo per ovini e bovini con notevole produzione di latticini. Si racconta che ogni due giorni ( uno per andare ed uno per tornare) questi prodotti venivano recapitati a Firenze alla famiglia Granducale. Attualmente consente di effettuare soggiorni in quota e svolgere attività ed esperienze naturalistiche all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna.

Orologio

INFORMAZIONI E ORARI DI APERTURA

Domenica e festivi ore 10.00/12.30 e 16.00/19.00 Info e aperture su richiesta: Sci Club Stia - 338 2720488 - 347 7341266- 0575/583965

ecomuseo@casentino.toscana.it; federicococchi44@gmail.com; info@studiotecnicobresciani.it

Con il contributo di:

Logo Fondazione CR Firenze